Intelligenza Emotiva, Emozioni, Consapevolezza Emozionale
Articolo, Post e Video su: INTELLIGENZA EMOTIVA, EMOZIONI, CONSAPEVOLEZZA EMOZIONALE
È davvero incredibile quante parti ho sottolineato di questo libro.
Intelligenza Emotiva di Daniel Goleman!
Questo grandissimo studioso e ricercatore a cui dobbiamo tantissime e preziosissime informazioni sull’intelligenza emotiva.
Uno dei padri dell’intelligenza emotiva e, insieme a lui, moltissimi altri studiosi si sono avvicendati negli anni come:
- Paul Ekman, al quale dobbiamo la scoperta delle emozioni universali o la capacità di saper riconoscere le menzogne;
- Erika Rosenberg per la codifica delle emozioni con il FACS;
- ancora anticamente pensate che anche Charles Darwin aveva fatto studi sull’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali;
- Joseph LeDoux
- David Matsumoto
- e molti molti altri…
L’argomento di questo post, video e podcast di oggi sarà appunto l’Intelligenza Emotiva.
Che cos’è l’Intelligenza Emotiva?
Non è altro che la capacità di saper riconoscere le proprie e altrui emozioni, e saperle gestire in modo utile, efficace, funzionale per se stessi e nelle relazioni con gli altri!
Per capire come sviluppare maggiore Intelligenza Emotiva, maggiore Consapevolezza Emozionale, è assolutamente fondamentale comprendere che cos’è un’Emozione.
Perché è così importante un’Emozione nella nostra vita?
Beh… innanzitutto per le tre funzioni a cui assolvono le emozioni:
- fondamentalmente, motivare un’azione;
- per costruire relazioni;
- per salvare e arricchire la nostra vita.
Motivare un’azione perché siamo in grado di veicolare un messaggio senza neanche proferire una parola.
Pensa alla loro funzione nella nostra vita quotidiana…
Quante volte ti sarà capitato di offrire un aiuto a una persona senza che questa neanche ti chiedesse una mano, solo perché sul suo volto hai visto un’espressione, una micro espressione (un’espressione molto veloce) di tristezza, di dolore, di sconforto…
Pensa nelle relazioni quotidiane.
Quando ci presentiamo alle persone… usiamo il sorriso e, quando cerchiamo una persona alla quale chiede un’informazione, all’interno magari di un supermercato, andiamo proprio cercando quella con il sorriso sul volto, quella più disponibile, apparentemente disponibile.
Grazie proprio all’Emozione che si palesa sul suo volto.
Le emozioni ci possono predisporre a un dialogo così come allontanare dalle persone.
La cosa fantastica è che le Emozioni sono Genetiche: fanno parte del nostro DNA.
E pensa anche a quante volte le Emozioni ci hanno, non solo arricchito la nostra vita ma anche salvato la nostra vita, perché anche un’Emozione come la PAURA – un’emozione che di solito non apprezziamo molto (aver paura non è una cosa che che desideriamo) – eppure anche la PAURA può salvarci la vita.
Pensa a quante volte ti è capitato, grazie a uno spavento che hai preso, di evitare un pericolo: evitare un oggetto che ti arrivava addosso, magari dall’alto, magari in faccia, piuttosto che una macchina che sbandava, o mentre guidavi…
È incredibile, vero?
Solo che non sempre le emozioni possono aiutarci!
Potrebbe essere, delle volte, che un eccesso emotivo ci rapisca completamente e quindi ci porti a commettere degli errori.
Quindi…
Avere assoluta consapevolezza delle nostre emozioni è molto importante per saper reagire, quando possiamo farlo, nel modo più funzionale!
Pensa che, anche un’emozione come la GIOIA okay… quindi in un eccesso di euforia potremmo fare delle stupidaggini e metterci davvero in pericolo, mettere in pericolo gli altri!
Ecco perché… è importante capire un’emozione.
Ed è per questo che, prima di spiegarti come sviluppare maggiore Intelligenza Emotiva, ho deciso di crearti questo grafico.
Questo grafico qua è lo SCHEMA DI UN EPISODIO EMOTIVO, e adesso andiamo a vederlo nel dettaglio.
Ho cercato di renderlo più semplice possibile!
In poche parole, come funziona la nostra mente, questa fantastica macchina che è l’essere umano?
Beh… devi sapere che innanzitutto all’interno della nostra mente c’è una sorta di DATABASE di ALLERTA EMOZIONALE.
DAE
Dentro qua… sono storate molte informazioni che ci permettono di rilevare i pericoli e molti segnali per dirci che qualcosa di importante sta accadendo nella nostra vita.
Connesso a questo DATABASE, che è permanente, c’è un RADAR EMOZIONALE, sempre attivo anche di notte!
Questo DATABASE… mi dirai… da dove arrivano queste informazioni?
Arrivano dall’evoluzione, ok, quindi vengono trasmesse dai nostri nonni genitori fino a noi, i nostri figli e via discorrendo e dalle esperienze che facciamo!
Immaginiamo, ad esempio, di entrare per tre volte nel bosco e tutte e tre le volte, sfortunati, girando una pianta troviamo una serpe sotto e ci spaventiamo. Okay?
Questo spavento, quindi… la risposta emotiva PAURA, viene immagazzinata con l’informazione del serpente.
A questo punto il nostro RADAR EMOZIONALE, che sta in costante allerta… un bel giorno, uscendo in giardino, girando l’angolo della casa, c’è una corda per terra… ma non la riconosciamo subito.
Il nostro RADAR però vede che è simile al serpente… e ci spaventiamo.
Ora dirai… ecco perché delle volte mi spavento per una cosa che non dovevo spaventarmi.
Esatto!
E che cosa succede a quel punto?
Siccome lo scopo è quello di funzionare in maniera automatica, perché ora che stai a capire, forse… aspetta… questa non è una corda… è un serpente.. no, non è un serpente… quindi indietreggio… no, vado avanti.
Se quello fosse stato un serpente, ti avrebbe già morso!
Perché il fatto che funzioni in maniera automatica e veloce è fondamentale.
A questo punto… il RADAR EMOZIONALE che ha rilevato il segnale e l’ha trovato nel DATABASE, comunica col cervello che attiva un REA specifico, ossia una RISPOSTA EMOZIONALE AUTOMATICA va bene? l’EMOZIONE!
Questo viene in meno di duecento milli secondi, sotto la soglia di consapevolezza. Non ne siamo consapevoli. Avviene. Accade okay…
Che cos’è la RISPOSTA EMOZIONALE AUTOMATICA?
È l’Emozione, in questo caso, di PAURA!
Che cos’è quindi di fatto un’EMOZIONE?
Non è altro che un programma… diverso dal sentimento – ne parleremo poi in un video specifico – e, all’interno del programma definito PAURA, ci sono una serie di informazioni importantissime, quindi viene generato un IMPULSO che attiva queste FUNZIONI… sempre in meno di duecento millisecondi!
Siamo sotto i quattrocento millisecondi… velocissimo… e comprende una serie di cambiamenti a livello FISIOLOGICO ed ESPRESSIVO.
Okay, tutto questo è automatico!
Quali sono questi cambiamenti?
Beh… il ritmo cardiaco, ad esempio, la pressione. Pensa al sangue che si muove… lo spostamento del sangue. Quando hai PAURA, non diciamo “sono congelato dalla paura”? Perché il sangue si sposta dalle estremità, ok… e va negli organi piuttosto che… nella RABBIA, magari sale in testa o nelle mani per prepararci a combattere, nelle gambe per scappare, ok… o nelle pupille per farcele dilatare, per prestare maggiore attenzione!
Ad esempio: nel DISGUSTO, alziamo il labbro e spostiamo dietro la testa, perché anticamente questo movimento serviva, per fare in modo che il labbro superiore ostruisse le narici per non far sentire il cattivo odore. Ci allontaniamo… ed è rimasto il DISGUSTO anche… e non solo per gli odori, ok?
Ed è qui che ricopre un ruolo fondamentale l’espressione… perché l’espressione avviene in maniera automatica!
Da qui… l’importanza del saper riconoscere le micro-espressioni, anche nell’analisi della credibilità e nel capire lo stato emotivo di una persona.
Perché fino a qua tutto è ancora automatico e quasi totalmente inconsapevole! Avviene, accade!
Pensa che… sono più in grado gli altri di vedere il tuo stato emotivo che tu stesso di avvertirlo… tu, ci impieghi un po’ di più.
E poi che cosa accade da questo momento in poi?
Abbiamo quello che viene chiamato PERIODO REFRATTARIO che parte da un picco massimo – per questo ho messo la fiamma – e che poi va via via spegnendosi, quindi scemando.
Ed è quel momento in cui tu ti trascini ancora dietro quello stato di spavento che hai avuto.
Prova a immaginare di aver evitato un incidente in macchina e rimani ancora bloccato per un po’ con il volante stretto!
Ok… qui… sei nel picco massimo emotivo e poi, però, tornando a casa non è che ti passa subito… ci vuole un pochettino: cinque, dieci minuti, un quarto d’ora ok… e questo è il PERIODO REFRATTARIO.
Però questo ci fa anche capire che è proprio in questa parte che noi possiamo iniziare a lavorare sulla nostra consapevolezza emotiva, e lo capisci ancora di più da questo simbolo qua.
Questa mano che dice ALT. Ok?
Si chiamano REGOLE DI ESIBIZIONE.
Queste dipendono dall’ambiento, ho segnato… dal contesto, dalla cultura, dalla cerchia, dal club. Le REGOLE DI ESIBIZIONE sono quelle che lavorano sulla regolazione dell’emozione (in modo consapevole).
Un esempio di una REGOLA DI ESIBIZIONE è quando, ad esempio, siamo in chiesa durante un funerale e, una regola di esibizione, può essere che ‘non si ride in un funerale’. Però è magari accaduto un qualcosa che per un secondo crea ilarità e quindi ci fa venire da ridere, ma sopprimiamo… nel momento in cui diventa consapevole quel momento di ilarità.
Ok?
E lo sopprimiamo con questa regola che abbiamo chiaramente acquisito nel tempo. In questo caso la Società, l’Ambiente, il Contesto. Ok?
Ce ne sono molte altre.
Questo ci fa capire che cosa, però?
Che è proprio in questa area che possiamo iniziare a sviluppare, da qui in poi, delle REAZIONI APPROPRIATE, quindi REAZIONI legate all’Intelligenza Emotiva.
È qui che possiamo sviluppare maggiore consapevolezza emozionale. Okay?
Come? Con tre esercizi velocissimi!
Dove ho messo lo specchio?
Un primo esercizio è innanzitutto, la cosa più importante, è cominciare a prendere maggiore coscienza, consapevolezza e conoscere le nostre emozioni e come si manifestano in noi.
Quindi… potresti iniziare a prendere uno specchio, metterti davanti, scegliere l’emozione che vuoi imparare a conoscere meglio e mimarla.
Metterti lì e quindi la PAURA, in questo caso: stringo le sopracciglia, le abbasso, tendo, le tendo ok, tenendo le palpebre, sbarrando gli occhi in questa maniera e tirando le labbra in questo modo.
Chiaramente ci sono dei Corsi appropriati che ti insegnano ogni singola emozione e quali muscoli muovere (maggiori info qui).
Però… a modo tuo, mettiti davanti allo specchio, pensa a un’Emozione specifica e prova a mimarla e mantieni poi quell’Emozione per circa un minuto e inizia a notare che cosa accade nel tuo corpo, cosa accade nel tuo volto.
Quali muscoli stai muovendo? Cosa accade nei tuoi pensieri? Se ti riaffiora, qualche ricordo… cosa accade nel resto del tuo corpo? Se cambia qualcosa a livello fisiologico!
Ricordati sempre di avere un pensiero positivo a cui ancorarti subito dopo, per ritornare in uno stato emotivo positivo.
Un altro esercizio è partendo dai ricordi.
Ok, potresti tenere lo specchio sempre a portata di mano e… andare a un ricordo che ti riporta un’Emozione specifica.
Un’emozione che vuoi conoscere… di paura… di tristezza… piuttosto che… e nota, ancorandoti a quello stato emotivo, provando a rivivere in maniera viva, sinestesica, quel momento.
Come rinasce quell’emozione? Nota quali muscoli iniziano a tirarsi. Puoi farlo anche con un ricordo positivo… non necessariamente con un’emozione negativa… e nota cosa accade anche in questo caso!
Questo ti aiuta ad aumentare la conoscenza delle tue Emozioni e quindi a imparare a riconoscerle tempestivamente… subito dopo che superano la soglia di inconsapevolezza cioè quando inizi ad entrare nell’area di consapevolezza.
Un terzo esercizio… beh, può essere molto utile per le persone che, ad esempio, si arrabbiano spesso!
Mi viene in mente questo come esempio: quelli che si arrabbiano nel traffico, piuttosto che…
Prova a notare, tenendo un diario… ogni volta che qualcosa ti fa arrabbiare, annotala!
Annota l’orario, annota che cosa ti ha fatto arrabbiare… qual è quel particolare innesco, quel comportamento, quella frase, quella battuta quell’espressione che ti ha fatto arrabbiare.
Rifletti… e cerca di capire che cosa è accaduto al tuo corpo, da dove è nata l’emozione, dove si è spostata, che pensieri sono nati e potresti cominciare a pensare a quali opzioni hai per REAGIRE…
REAZIONI…
…per REAGIRE in modo più funzionale a quella emozione, affinché non ti crei dei danni e perché non li crei ad altri.
Pensa a quante volte, per impulso diretto, abbiamo reagito nel modo sbagliato e, calmandoci abbiamo avuto subito in mente altre opzioni che avevamo.
Pensa prima…. a quelle opzioni… per poterle adottare tempestivamente!
Io spero di averti illuminato con questo post, video e podcast e ti ricordo sempre che su EMOZIONIEMENZOGNE.IT trovi moltissime risorse!
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Audio Podcast di questo Articolo
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A presto,
Stefano Ferruggiara
oias.ch
Sicuramente una competenza da padroneggiare per stare bene con se stessi e gli altri e conoscersi meglio e capire di più le persone intorno. Grazie come sempre Stefano per la condivisione. Sto meditando già di fare il corso sull’intelligenza emotiva.